In questo periodo di piena comunicazione multimediale il mondo è attraversato da un bisogno di rapportarsi più profondamente, esistenzialmente all’uomo concreto.
L’avvento della tecnologia multimediale crea una solitudine elettronica. Riduce la capacità di capire, d’articolare idee chiare e distinte. Abbiamo una scelta infinita e illimitata, rischiamo di soffocare in una quantità straripante di parole e di immagini. Immersi nella realtà virtuale, corriamo il rischio di nuove schiavitù. Nell’incessante flusso mass-media ci troviamo dissolti. Vediamo volti, leggiamo notizie, non conosciamo i fremiti del cuore. La rottura della relazione tra essere e parole ci porta sempre più ad ignorare la realtà dell’individuo.
Di qui nasce l’esigenza di un luogo di incontro. Sprovvisti di elementi stabilizzanti ci sentiamo spinti a collegarci. Il compito della Domus è di portare a restituirci un rapporto con l’altro, faccia a faccia.